sabato 11 novembre 2017

Auguri per la tua morte



AUGURI PER LA TUA MORTE





https://www.youtube.com/watch?v=tfrf1RXP6YE

La celebre casa di distribuzione della Blumhouse torna in azione distribuendo questo film diretto da Christopher Beau Landon già regista del segnato (dal mio punto di vista l’unico film vedibile della serie di Paranormal activity) e di manuale scout per apocalisse zombie, sicuramente divertente ma niente di più.
La blumhouse è sinonimo di buonissima distribuzione nei cinema, ma non dà garanzie sulla qualità proposta, ovvero si può passare dai bellissimi sinister e get out-scappa, a cazzatone epocali come the lazarus effect e ouja.
Il problema maggiore di questi film è il pubblico: ovvero, le persone che si aspettano sempre il film che diventerà l’emblema di una rinascita.
Mi è capitato di leggere “ sarà il ritorno alla pura exploitation, il riscatto dello slasher”.
Premesso che lo Slasher in america è vivo e vegeto, e ci sono decine di case cinematografiche specializzate nella distribuzione di slasher indipendenti, a volte bisognerebbe godersi un film e parlarne dopo averlo visto.
Auguri per la tua morte, ruota intorno alla figura di una ragazza che giorno per giorno rivive il suo omicidio, risvegliandosi sempre nello stesso luogo, dove si è ritrovata proprio il suo giorno di compleanno.
Una trama già vista diverse volte (a me viene in mente il non eccelso film Le morti di Ian Stone), apparentemente articolata, ma che si sviluppa in una maniera non troppo difficile per lo spettatore.
La prima mezz’ora diventa una sorta di introduzione al personaggio chiave, e alla vicenda e magari può essere un pochino troppo lento, però nella seconda parte il film prende finalmente la direzione giusta, non tradendo le attese.
Già, ma quali attese? Semplicemente quelle di un film che sappia intrattenere e divertire senza volare troppo alto.
E direi che Auguri per la tua morte, sotto questo aspetto può funzionare, pur manifestando dei difetti sparsi per tutta la pellicola.
Del plot narrativo, ho già parlato, il film comunque riprende tutti e ripeto tutti gli stereotipi dello slasher, ovvero personaggi teen oriented, tutti abbastanza dementi, il campus universitario, un serial killer che può funzionare come sottotesto e il look del villain di turno, ovvero felpa e cappuccio nero con una maschera grottesca presa pari pari dal cinema horror degli anni ottanta.
La protagonista principale, è carina ma non esente da quelle caratteristiche chiave degli slasher anni ottanta: molto sboccata, tendente a relazioni affettive disastrose e dedita all’alcool, tanto da non ricordarsi con chi ha fatto sesso la notte precedente.
Il film risente dal mio punto di vista, di una certa mancanza di coraggio da parte del regista nel calcare la mano, far vedere qualcosina di più che il classico omicidio fuori campo e qualche schizzo di sangue.
Auguri per la tua morte, sembra un prodotto fatto e confezionato per tutta la famiglia, e questo stona un po’ con tutto il resto.
Le recitazioni sono funzionali, mentre lo score musicale composto da Bear McCreary funziona veramente bene.


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