venerdì 8 settembre 2017





                                                         The devil's candy





https://www.youtube.com/watch?v=7zEFE7wPepc


Il connubio tra musica heavy metal e cinema horror, non è mai stato troppo fortunato, ad eccezione del cult Morte a 33 giri, del recente e divertentissimo Deathgasm, poche altre pellicole, sono riuscite ad abbinare con successo questo connubio.
Anzi, a volte, una colonna sonora troppo “heavy” ha danneggiato proprio le ambientazioni del film, come in Sotto shock di Wes Craven.
Di questo The devil’s candy, se ne parlava parecchio, con opportuna campagna pubblicitaria costruita sapientemente e i recenti trailer censurati da youtube.
Sean Byrne dopo il discreto The loved ones, si presenta quindi con un altro horror e con un altro budget.
La trama è semplicissima, una famiglia costituita da un pittore, la bella moglie e la loro giovanissima figlia appassionata di heavy metal, si trasferiscono in una casa comprata a prezzo stracciato.
La dimora era stata testimone di un fatto di sangue, avvenuto mesi prima.
Ben presto il passato tornerà a reclamare il possesso della dimora.
L’elemento della possessione satanica, viene distribuito lungo la pellicola con la presenza di un insolito “villain “ che in un primo momento non potrà che strappare numerose risate al pubblico.
Una ridicola tuta rossa, grasso, pelato, impacciato nei movimenti e nei dialoghi.
Però nella sua goffaggine, funziona e sa essere inquietante nei punti dove serve più cattiveria, come nei sacrifici.
Purtroppo alcuni elementi che potevano essere sfruttati come l’anima venduta in cambio del successo, l’ambizione, la scelta di scendere a patti col demonio, non viene adeguatamente sfruttata dal regista, così come alcuni personaggi che invece dal mio punto di vista, funzionavano alla grande come i proprietari della galleria d’arte.

Ottima invece la colonna sonora e discrete le recitazioni, per un film che dal mio punto di vista si lascia vedere senza impegno, scorre via in maniera leggera, però rimane un netto passo indietro rispetto a the loved ones.

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