venerdì 19 maggio 2017

SCAPPA- GET OUT



Avevo molte aspettative, al riguardo di questo film che ha fatto parlare parecchio e che in America è stato campione d’incassi.
In italia ha avuto una buona distribuzione, ma con pochissimo riscontro di pubblico (infatti dubito che rimanga in programmazione, per più di una settimana).
Il film è stato prodotto e distribuito dalla Blumhouse, la nuova casa di distribuzione mondiale del cinema horror, che partita in sordina è riuscita ad effettuare dei colpacci notevoli come ad esempio Paranormal activity (parlo di incassi, non di qualità della pellicola), e piano piano si è sviluppata notevolmente, fino appunto a diventare la massima autorità in ambito horror (e con qualche puntatina in altri lidi col notevole Whiplash).
Anche registi già affermati come M.N.Shyamalan, si sono affidati alla Blumhouse realizzando The visit, e Split con notevoli incassi anche in Italia.
Scappa get out, narra di una giovanissima coppia interrazziale,lui di colore, lei bianca di estrazione sociale alta.
L’intreccio è semplice, ovvero il primissimo incontro con i genitori di lei.
Appena entrati nel paese, serpeggia immediatamente un clima surreale, col primo scontro con il poliziotto (uno dei clichè del genere, vedi Venerdi 13, oppure per rimanere in territori più recenti e affini a questo film, Cabin fever di Eli Roth).
La tenuta dei genitori di lei, è una grossa villa che ci rimanda alle costruzioni coloniali con le piantagioni di cotone ovvero un grossissimo appezzamento di terreno, e la distinzione tra bianchi e neri è nettissima.
Tutti i servitori sono di colore, con uno sguardo che sembra lobotomizzato (non così estremo come nel celebre film di Torneur Ho camminato con uno zombi, però poco ci manca).
Il film si dipana per una buona ora, su questo filo sospeso tra il thriller surreale a tratti grottesco, ci sono alcune scene che in mano ad altri registi sarebbero scivolati nella deriva del pacchiano e invece qua giocando anche pesantemente sulle location alquanto indovinate e molto inquietanti e sulla distinzione giorno- notte, risultano sempre parecchio inquietanti.
Possiamo definire Scappa- get out, come una sorta di “indovina chi viene a cena?” in versione thriller- horror oppure una sapiente commistione di generi, visto che partiamo col classico slasher, con tutti gli espedienti del genere, procediamo nel thriller psicologico e andiamo a finire nel body-horror, assestando anche diversi colpi bassi allo spettatore.
In tutte queste derive, difficilissime da assemblare, non esiste una mezza nota stonata, anzi il twist finale è semplice, nemmeno troppo articolato, ma dannatamente funzionale.
Le recitazioni funzionano benissimo, compresa la colonna sonora.
Insomma, non fatevi scappare questa chicca di film.
https://www.youtube.com/watch?v=6A-9yr8j2iE&t=41s

Federico Tadolini

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