RIGOROSAMENTE DISSANGUATI DA VIVI
SANGUE MISTO
(Iulia Laura Cifra e Shadia Nour Salem, le protagoniste femminili del corto)
Sangue misto è un progetto collettivo concepito dal regista
di Genova Davide Scovazzo e che si prefigge la finalità di raccontare l’integrazione
multietnica attraverso il ritratto di diverse città italiane.
Scovazzo ci descrive la comunità araba presente nella sua
Genova, con toni ora duri e violenti ma sempre con un filo d’ironia presente
dall’inizio fino alla fine del cortometraggio.
Il progetto non è ancora stato terminato ed ha subito diverse
defezioni, ma visto che precedentemente me ne sono occupato con un’intervista
capillare che racchiudeva tutti i registi coinvolti in questo lavoro,
recensisco il cortometraggio del creatore del progetto.
Scovazzo lo conosco da diversi anni, un regista
apparentemente molto estroverso ma che conoscendolo meglio si presenta sempre
con una sua profonda sensibilità che si può percepire attraverso i suoi
precedenti lavori come Tutto il bene del mondo, Durante la morte (personalmente
lo reputo il suo lavoro migliore), Tutto il male del mondo presente nel film
collettivo 17 a mezzanotte.
Sono tutti lavori molto tecnici con una buona fotografia, a
tratti molto patinata e che lasciano dentro lo spettatore un senso di profonda
tristezza e male di vivere.
Il cinema di Scovazzo si può apprezzare o meno, però non si
può negare a questo ragazzo la sincera passione per il cinema e la voglia di proporre
sempre qualcosa di nuovo e di diverso dall’affollatissimo panorama indipendente
italiano.
Con rigorosamente dissanguati da vivi Scovazzo cambia
registro regalandoci un’opera sporca, apparentemente marcia e con una discreta
dose di violenza .
Come detto precedentemente la location è la Genova notturna,
non quella sfavillante del centro-bene, ma quella dei vicoletti sordidi piena
di un’umanità malata e disperata come il tossico che si fa in vena davanti a
tutti.
Anche la ragazza apparentemente diversa dal resto degli
emarginati e dai freak, si rivelerà essere dedita al sesso occasionale finendo
però nelle grinfie di una sorta di banda di islamici dediti alle torture più
efferate e al commercio di video snuff.
Filmini realizzati nel retro della loro kebabberia, in una
stanza che va oltre ogni regola igienica.
Tutti i personaggi creati da Scovazzo che è anche lo
sceneggiatore fanno tutti parte di un microcosmo dove tutti sono vittime e allo
stesso tempo colpevoli, o del loro degrado morale o della loro lussuria .
La regia e la fotografia sono molto meno predisposte a
virtuosismi e si calano perfettamente nella parte del cortometraggio,
regalandoci una fotografia sporca e una regia funzionale che fa il suo dovere
ma senza “strafare”.
Anche se a volte le riprese sono veramente troppo insistite
(scena della festa e alcune inquadrature anche doppie sui piedi della ragazza)
Gli effetti speciali curati da Fabio Taddi sono ben
realizzati e anche le recitazioni funzionano facendo il loro sporco dovere.
I dialoghi a mio modo di vedere potevano essere curati meglio
e in alcune parti, ci sono delle cadute di stile che però non pregiudicano il
risultato finale.
Ad esempio “c’è crisi non buttiamo via niente, sappiamo cosa
fare con carne”.
Sicuramente un cortometraggio divertente e che funziona
inserito nel contesto di Sangue misto.
Federico Tadolini
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