lunedì 9 novembre 2015





Michael Segal







1-               Ci vuoi parlare dei tuoi esordi nel mondo del cinema ? cos’è che ti ha spinto ad intraprendere questo percorso molto bello ma pieno zeppo di ostacoli soprattutto in italia ?

Innanzitutto vi invito a visitare il mio sito internet www.michaelsegal.altervista.org e di cercarmi su Facebook e cliccare “mi piace alla mia pagina. Tutto accadde quando avevo sei anni, nel 1980 e guardai il mio primo film di Jerry Lewis, Artisti e Modelle. Alla fine di quella proiezione presi la solenne decisione di diventare un attore. Poi gli anni 80 hanno fatto il resto. Il sogno di un bambino si è trasformato in un obiettivo di vita e la mia determinazione, nonostante i calci in faccia e un ambiente dove la meritocrazia è un concetto assimilabile come comprensione all'interazione del bosone di Higgs con la realtà concettuale astratta interdimensionale, è diventata via via sempre più forte.

2-               Ho visto che sei quasi sempre presente nei film di Ivan Zuccon , parlaci del tuo rapporto con questo regista

Ivan è una persona meravigliosa ed un grandissimo artista visivo e narrativo, uno di quelli che nascono ogni cento anni e io ho avuto la fortuna di nascere molto vicino a lui, in una realtà piccola come il nostro paesone. Era inevitabile che due calamite come noi si avvicinassero e si attraessero. Il nostro percorso è stato unito finchè è stato possibile, poi la vita interviene e alle volte si presenta sotto forma di uragano e abbiamo preso direzioni diverse, ma è con mia enorme gioia che pochi giorni fa egli abbia accettato di essere il regista del Teaser Trailer del mio primo romanzo, In articulo Mortis, reperibile su amazon, a dicembre 2015, cui seguirà il lungometraggio nel 2016.


3-               A quale dei tuoi ruoli sei particolarmente legato ? qual è quello che ti rappresenta meglio?

Dunque... ho partecipato fino ad ora a 39 lavori cinematografici, con personaggi estremamente diversi tra di loro, timidi, coraggiosi, spietati, amorevoli, saggi, tranquilli, matti, eroici, violenti e malvagi... non posso dire di essere legato più a un personaggio che ad un altro, perchè a seconda di quello che mi capita nella vita non ripresa da una telecamera, i miei sentimenti cambiano e cambiano anche le mie reazioni e le mie percezioni. I personaggi che interpreto non hanno quasi mai nulla di Michael, ma sono creati da zero, costruiti e strutturati in modo tale da avere una vera e propria vita di loro proprietà, ma della durata intermittente da un “azione” ad uno “stop”.


4-               Parliamo del panorama indipendente italiano e soprattutto della confusione che circola mescolando amatoriale ed indipendente . a tuo modo di vedere qual è la differenza ?

Dunque... prendendo in esame il puro settore tecnico, la differenza con l'amatoriale è palese e si evidenzia nella scarsa qualità del video, dell'audio, della recitazione degli attori, delle luci, della fotografia, degli effetti speciali e della regia. Da un punto di vista formale, tutto ciò che non viene distribuito (cinema, dvd, blu-ray, vod, tv) è amatoriale. Dal MIO punto di vista un prodotto è amatoriale quando l'arroganza di chi lo realizza è tale per cui non si rende minimamente conto che non basta la buona volontà o l'idea per avere un buon film, ma occorre affidarsi a professionisti del settore, utilizzare macchine da presa di qualità, affidare lo script ad uno sceneggiatore, impiegare attori professionisti e non amici che abitano in zona, non sottovalutare mai l'importanza di un audio ben fatto... in pratica lasciare che ognuno faccia il suo lavoro e non pensare di poter fare tutto con 50 euro perchè si ha avuto un'idea, altrimenti si fanno prodotti da youtube e già li si vedono cose molto fatte bene, ma non si possono assolutamente chiamare CINEMA INDIPENDENTE. Poi il caso estremo è quando qualcuno benestante o per il quale spendere 5 o 6 mila euro per un cortometraggio non è un problema, ma non capendoci una beneamata fava di cinema, fa prodotti pessimi con uno spreco inaudito di risorse. Quelli sono i peggiori...

5-               Sei un attore molto poliedrico e nonostante il tuo fisico particolarmente adatto per i ruoli di azione ho apprezzato tantissimo anche la tua recitazione in un ruolo drammatico in Anger of the dead. Dov’è che ti trovi maggiormente a tuo agio?

Ovunque. Un attore non deve avere limiti imposti. Altrimenti non è un vero attore. Questo mestiere è introspezione, è ricerca, è studio, è saper creare la vita dal nulla e nonostante l'aspetto possa influenzare le scelte registiche nell'assegnazione di un ruolo, fattore che alle volte è contemporaneamente selettivo e limitativo, un vero attore deve saper fare ruoli comici, drammatici, goffi, buffi, eroici, action, romantici o sadici, senza battere ciglio. L'amore che provo per questo lavoro deriva proprio dalla consapevolezza che attraverso le tecniche di recitazione apprese in 5 anni di studi, continuamente messe alla prova, posso diventare effettivamente chi voglio ed è meraviglioso. In 39 film sono stato 39 persone completamente diverse le une dalle altre e ognuna è stata una sfida ed una grande soddisfazione.


6-               Parlaci della tua attività di scrittore con libri regolarmente pubblicati

L'editoria è un settore mostruoso. La realtà è che puoi aver scritto anche la Divina commedia, ma se alle spalle non hai chi investe diverse centinaia di migliaia di euro in pubblicità, il tuo libro avrà una diffusione quasi ridicola, contrariamente se hai scritto una mediocrità assoluta, ma pubblicizzata, si vendono milioni di copie. I miei due romanzi, IN ARTICULO MORTIS e IN NOMINE DEI, sono reperibili su Amazon in digitale e cartaceo e sono ordinabili in qualsiasi libreria d'Italia e sono thriller con forti risvolti paranormali e sono due libri molto personali per quanto riguarda i contenuti, con uno stile narrativo cinematografico ed incalzante, come testimoniano le recensioni di eminenti critici letterari. A fine anno uscirà ORDINE E CAOS, che raccoglie le tematiche dei miei primi due lavori e l'anno prossimo uscirò con una storia epica nella mia visione moderna dei cavalieri dell'apocalisse dal titolo SI VIS PACEM, PARA BELLUM e con un altro thriller/action che racconta di una rediviva società segreta di Thule, il reparto di ricerca paranormale del Terzo Reich.

7-               Come vedi la situazione in italia in ambito cinematografico ?

Rispondo con una citazione... Fuggite, sciocchi.

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