mercoledì 4 febbraio 2015



La ragazza del treno di Raffaele Totaro





La ragazza del treno è l’esordio letterario del giovane attore toscano Raffaele Totaro attivo sia in ambito cinematografico che in quello teatrale.
Si tratta di un romanzo breve ambientato a Firenze dove viene data una splendida caratterizzazione geografica : stupenda città di giorno , chiassosa, solare , bellissima con le sue opere d’arte ma pericolosa di notte , popolata da sordidi individui e piena di loschi traffici.
Oltre a queste note viene rievocato anche un tragico fatto di cronaca nera , quando un estremista in preda ad un raptus uccise tre nordafricani diversi anni fa senza scendere in sottotesti politici (altra nota di merito la frase in disgrazie come queste, la politica non c’entra niente).
La ragazza del treno come detto precedentemente è un romanzo breve di nemmeno cento pagine e che ha come protagonista un anti-eroe dei nostri giorni ovvero Filippo 31 anni , nessun obiettivo nella vita, una famiglia disastrata e un lavoro che fa tanto per prendere qualche soldo .
Fa parte di quella categoria di perdenti che aspettano l’occasione per potersi riscattare da una vita mediocre e senza interesse.
Questa occasione gli sembra arrivare una mattina dall’incontro sul treno con una misteriosa ragazza .
Al primo incontro ne seguono diversi altri , fino al fatidico scambio di numeri telefonici, ma non tutto sembra essere la realtà.
Da questi incontri si sviluppa tutto l’intreccio del romanzo, sempre in bilico tra il dramma interiore di Filippo e una svolta da romanzo giallo decisamente riuscita.
Il linguaggio usato da Totaro è scarno, essenziale , perfettamente in linea con l’ambientazione e il mondo interiore del protagonista : vuoto, desolante come altri personaggi del romanzo che sopravvivono con difficoltà alla durezza della vita .
Una nota di merito va data soprattutto per aver saputo affrontare queste tematiche anche scottanti senza utilizzare un linguaggio troppo scurrile mantenendo sempre dall’inizio alla fine un preciso ordine e una forma ben delineata al contesto.
Aggiungo che è un romanzo molto “cinematografico” , pieno zeppo di immagini visive e personaggi ben caratterizzati , sicuramente poteva essere sviluppata meglio la parte investigativa del romanzo , mentre si arriva ad una conclusione molto riuscita ed inaspettata ma forse in modo un po’ troppo frettoloso.
Consiglio a tutti la lettura di questo romanzo , metterà d’accordo sia chi preferisce il genere da “dramma interiore mescolato all’attualità e sia chi predilige il classico giallo con metodo investigativo e soluzione finale.


Federico Tadolini

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