EDUARDO VITOLO
Eduardo Vitolo è uno
dei più grandi appassionati ed esperti di musica rock- metal , conduce una
trasmissione radio Moshpit ed è autore di diversi libri importantissimi come il
seminale Horror Rock scritto con Alessio Lazzati e pubblico da Tsunami , Sub
Terra rock estremo e cultura underground in Italia 1977-1998 , Black sabbath.
Neon knights . Testi commentati della Arcana .
Oltre alla passione per
la musica e la letteratura , coltiva anche un forte interesse per il cinema .
1- Ci puoi
parlare del tuo libro Horror rock e della sua gestazione?
Ciao Federico. Il saggio “Horror Rock la musica delle
tenebre” (scritto con Alessio Lazzati) nacque da una mia personale ambizione e
allo stesso tempo da un grande desiderio: quello di poter accostare due
universi secondo me affini e propedeutici, il fumetto italiano (e non solo), l’
horror/gotico letterario e cinematografico all’immaginario della musica rock
tout court, spaziando da misconosciute band degli anni 70’ ai grandi eroi della scena
hard rock e metal mondiale, dall’ epopea dark anni 80’ ad artisti “singolari” ma
noti come la PFM
o Battiato.
A distanza di anni sono ancora convinto che non sia il
“solito” saggio sul Rock/Metal dove vengono per lo più recensiti singoli dischi
e artisti. Horror Rock era ed è un’idea, un topos che veniva poi applicato ai
casi “musicali” più evidenti e affascinanti. Ogni band, artista o autore
presente nel libro ha dato una visione personale e molto spesso complessa e non
allineata al gusto comune del tema “Horror Rock”. Inoltre nel saggio abbiamo
cercato di spiegare che dietro l’idea di “orrore” e di “paura” c’era la psicologia
dell’uomo e la sua capacità di interpretare pienamente attraverso la musica o
la parola scritta i grandi temi della vita come la morte e il dopo. Mi piace
ancora definire “Horror Rock” come un saggio “antropologico” prestato al rock. La
copertina è stata curata dall’artista Malleus (per i fan della doom metal band
Ufomammut non è un nome nuovo) e riassume perfettamente i temi del libro.
Infine tengo a precisare che il saggio è uscito in un periodo storico in cui
generi estremi come il Death Metal o il Black Metal non trovavano ancora spazio
in libreria (Lords Of Chaos è stato tradotto da Tsunami dopo pochi mesi). Forse
in tal senso siamo stati anche dei pionieri ma solo il tempo magari saprà
dircelo.
2- Quali sono i tuoi primi “brividi “ al cinema ?
E invece un disco che ti ha fatto provare il “brivido” della paura?
Sono nato nel ’74 ma i primi
film horror al cinema li ho potuti vedere solo alla fine degli anni ’80 (sia
per ragioni di età che di libero arbitrio) ed erano film tratti dalle saghe
infinite di Nightmare e Venerdì 13. Film che all’epoca non erano ancora
“iconici” come oggi ma che rappresentavano un buon intrattenimento a base di
splatter e ed effettacci vari. Ma ricordo anche che le locandine tratte dai
film di Dario Argento mi terrorizzavano da morire. Non riuscivo a guardarle in
mezzo alla strada o quando entravo nel cinema del mio paese. Ci ho messo anni
per trovare il coraggio di vedere Suspiria o Profondo Rosso e ancora oggi mi
inquietano non poco…
Un disco che mi ha fatto provare un brivido di paura è stato
“Altars Of Madness” dei Morbid Angel. L’ho comprato appena uscito e ho
costatato con mano cosa fosse davvero il “Metal della Morte”. Lo ascoltavo
soprattutto di notte, lontano da orecchie indiscrete, perché lo consideravo un
piacere proibito e per questo pericoloso. All’epoca il Death Metal faceva
davvero paura e pochi comprendevano le musiche o i testi.
3-Conduci
una rubrica musicale Moshpit molto interessante , qual è il gruppo musicale che
ti piacerebbe intervistare e che invece per il momento è rimasto un sogno nel
cassetto?
Moshpit nasce nel lontano Marzo del 2009 e va in onda ogni giovedì dalle 21 su Radio
Base per ben due ore, condotto dal sottoscritto, Giancarlo Scoppetta e da
quest’anno anche da Tony D’Alessio (la famosa “ugola” degli Ape Escape
televisivi). Ci occupiamo di rock e metal in ogni sua forma (dal vecchio Hard
Rock fino al Black Metal). Realizziamo anche interviste e in cinque anni credo
che abbiamo intervistato quasi tutti i gruppi più importanti dello stivale. Mi
piacerebbe intervistare molte più band estere ma non ho sempre il tempo per
organizzare la cosa e se devo sceglierne una allora dico King Diamond perché
sono un suo grande fan e da sempre “studio” i suoi dischi e il suo immaginario
horror.
4-
Ci puoi
parlare delle tue colonne sonore preferite?
Tutte quelle di Carpenter e poi Shining, Fight Club, Saw, Il Corvo,
Point Break, Maximum Overdrive, La Sottile Linea
Rossa, The Omen, Conan, Valhalla Rising etc. Sono molto eterogeneo come ascolti
in tal senso. Ma di base il film deve essermi piaciuto altrimenti non rimane
nulla nemmeno musicalmente.
Il mio Ipod si divide in 50% di Rock e Metal e 50% di colonne
sonore.
5-
Parliamo
dell’attuale panorama cinematografico italiano e visto che ti occupi
prevalentemente di musica, come reputi l’utilizzo che fanno i “nuovi” registi
delle colonne sonore?
Da appassionato e addetto ai lavori nel campo del Rock/Metal sono
molto contento che certe produzioni estere si stiano aprendo tantissimo verso
il genere non solo come colonna sonora ma anche come elementi narrativi (vedi
l’ultimo Metalhaed ad esempio). In realtà il fenomeno è nato negli anni ’90 (mi
viene in mente “Singles”, il film sul Grunge di Cameron Crowe che era orribile
ma aveva una splendida colonna sonora) e man mano ha preso piede tanto che film
come “Trainspotting” o “Il Corvo” hanno avuto successo grazie e soprattutto
alle musiche scelta dai registi. Nel 2014 di novità davvero eclatanti ce ne
sono poche ma almeno non siamo ancora ai tempi di “Morte a 33 giri” dove
sembrava quasi di vedere un miraggio più che un film (sogno o son desto!).
In Italia qualcosa si agita nel profondo underground dei cortometraggi
(e penso che tu ne sappia qualcosa in merito), un territorio che adoro
esplorare nel tempo libero, ma credo che per vedere davvero qualche ibrido
interessante nel cinema italiano dovranno passare molti anni e questi tempi
difficili certo non sono promettenti.
6-
Come
giudichi l’attuale mercato editoriale e quello discografico?
I mercato editoriale è in forte crisi sia di idee che di riscontri
economici. In Italia si legge poco, pochissimo rispetto agli altri paesi
dell’Unione Europea e quel poco viene trangugiato dai vari bestseller. Nel mio
campo, molto più settoriale e raccolto, c’è uno zoccolo duro di lettori e
appassionati che comprano libri e dischi: sono quelli delle generazioni
precedenti che sono ancora legati al collezionismo e al desiderio di possedere
un supporto materiale da tenere in casa.
Ahimè sembra invece che le nuove generazioni non siano poi così
interessate a questo tipo di “hobby” ma magari la riscoperta del vinile (che mi
dicono in forte ascesa come vendite) potrà convincere anche loro. Ci spero
almeno! Il settore discografico si divide invece tra grosse major (alla ricerca
dell’ennesima gallina dalle uova d’oro) e piccole etichette alla ricerca del
“culto” da far conoscere a pochi appassionati ma buoni: io faccio parte di
questa seconda schiera.
7-
Collabori
con splatter dove curi una rubrica musicale. Sei appassionato anche di fumetti?
Moltissimo! Ho iniziato da ragazzo col “vecchio” Dylan Dog,
Demonhunter, lo stesso Splatter, Mostri, Tex, Zagor e poi sono passato negli
anni ’90 a Spawn, Witchbalde, Darkness, Ascension, Wolverine, Punisher, Dampyr,
Magico Vento, Sandman, Preacher etc. Per me è un grandissimo onore poter
gestire una rubrica storica come “Radio Virus” e ringrazio pubblicamente Paolo
di Orazio per avermi dato questa chance.
8-
Ci vuoi
parlare dei tuoi progetti futuri?
Da meridionale e scaramantico mi piace parlare poco del futuro.
Sono sempre convinto che le cose vadano annunciate quando sono “belle e fatte”
altrimenti qualcosa può sempre accadere e rovinarci i piani. Di sicuro a inizio
2015 dovrebbe uscire la pluriannunciata
biografia ufficiale di Jacula e Antonius Rex per Tsunami Edizioni.
Intanto collaboro attivamente con le riviste Classix e Classix Metal e col
mitico Splatter. E se mettiamo anche il programma radio Moshpit c’è già un bel
po’ di carne al fuoco. Ma sono a lavoro su altre cose che spero si
concretizzino al più presto. Time shall tell! Grazie mille per lo spazio
concessomi sul tuo blog.
Federico Tadolini
Bell'intervista.
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