sabato 29 novembre 2014



EDUARDO VITOLO


                                              



Eduardo Vitolo è uno dei più grandi appassionati ed esperti di musica rock- metal , conduce una trasmissione radio Moshpit ed è autore di diversi libri importantissimi come il seminale Horror Rock scritto con Alessio Lazzati e pubblico da Tsunami , Sub Terra rock estremo e cultura underground in Italia 1977-1998 , Black sabbath. Neon knights . Testi commentati della Arcana .
Oltre alla passione per la musica e la letteratura , coltiva anche un forte interesse per il cinema .
Ha anche un blog molto interessante  http://ilmondodiedu.blogspot.it/


1-     Ci puoi parlare del tuo libro Horror rock e della sua gestazione?

Ciao Federico. Il saggio “Horror Rock la musica delle tenebre” (scritto con Alessio Lazzati) nacque da una mia personale ambizione e allo stesso tempo da un grande desiderio: quello di poter accostare due universi secondo me affini e propedeutici, il fumetto italiano (e non solo), l’ horror/gotico letterario e cinematografico all’immaginario della musica rock tout court, spaziando da misconosciute band degli anni 70’ ai grandi eroi della scena hard rock e metal mondiale, dall’ epopea dark anni 80’ ad artisti “singolari” ma noti come la PFM o Battiato.
A distanza di anni sono ancora convinto che non sia il “solito” saggio sul Rock/Metal dove vengono per lo più recensiti singoli dischi e artisti. Horror Rock era ed è un’idea, un topos che veniva poi applicato ai casi “musicali” più evidenti e affascinanti. Ogni band, artista o autore presente nel libro ha dato una visione personale e molto spesso complessa e non allineata al gusto comune del tema “Horror Rock”. Inoltre nel saggio abbiamo cercato di spiegare che dietro l’idea di “orrore” e di “paura” c’era la psicologia dell’uomo e la sua capacità di interpretare pienamente attraverso la musica o la parola scritta i grandi temi della vita come la morte e il dopo. Mi piace ancora definire “Horror Rock” come un saggio “antropologico” prestato al rock. La copertina è stata curata dall’artista Malleus (per i fan della doom metal band Ufomammut non è un nome nuovo) e riassume perfettamente i temi del libro. Infine tengo a precisare che il saggio è uscito in un periodo storico in cui generi estremi come il Death Metal o il Black Metal non trovavano ancora spazio in libreria (Lords Of Chaos è stato tradotto da Tsunami dopo pochi mesi). Forse in tal senso siamo stati anche dei pionieri ma solo il tempo magari saprà dircelo.

2-    Quali sono i tuoi primi “brividi “ al cinema ? E invece un disco che ti ha fatto provare il “brivido” della paura?

 Sono nato nel ’74 ma i primi film horror al cinema li ho potuti vedere solo alla fine degli anni ’80 (sia per ragioni di età che di libero arbitrio) ed erano film tratti dalle saghe infinite di Nightmare e Venerdì 13. Film che all’epoca non erano ancora “iconici” come oggi ma che rappresentavano un buon intrattenimento a base di splatter e ed effettacci vari. Ma ricordo anche che le locandine tratte dai film di Dario Argento mi terrorizzavano da morire. Non riuscivo a guardarle in mezzo alla strada o quando entravo nel cinema del mio paese. Ci ho messo anni per trovare il coraggio di vedere Suspiria o Profondo Rosso e ancora oggi mi inquietano non poco…
Un disco che mi ha fatto provare un brivido di paura è stato “Altars Of Madness” dei Morbid Angel. L’ho comprato appena uscito e ho costatato con mano cosa fosse davvero il “Metal della Morte”. Lo ascoltavo soprattutto di notte, lontano da orecchie indiscrete, perché lo consideravo un piacere proibito e per questo pericoloso. All’epoca il Death Metal faceva davvero paura e pochi comprendevano le musiche o i testi.

3-Conduci una rubrica musicale Moshpit molto interessante , qual è il gruppo musicale che ti piacerebbe intervistare e che invece per il momento è rimasto un sogno nel cassetto?

Moshpit nasce nel lontano Marzo del 2009  e va in onda ogni giovedì dalle 21 su Radio Base per ben due ore, condotto dal sottoscritto, Giancarlo Scoppetta e da quest’anno anche da Tony D’Alessio (la famosa “ugola” degli Ape Escape televisivi). Ci occupiamo di rock e metal in ogni sua forma (dal vecchio Hard Rock fino al Black Metal). Realizziamo anche interviste e in cinque anni credo che abbiamo intervistato quasi tutti i gruppi più importanti dello stivale. Mi piacerebbe intervistare molte più band estere ma non ho sempre il tempo per organizzare la cosa e se devo sceglierne una allora dico King Diamond perché sono un suo grande fan e da sempre “studio” i suoi dischi e il suo immaginario horror.


4-    Ci puoi parlare delle tue colonne sonore preferite?

Tutte quelle di Carpenter e poi Shining, Fight Club, Saw, Il Corvo, Point Break, Maximum Overdrive, La Sottile Linea Rossa, The Omen, Conan, Valhalla Rising etc. Sono molto eterogeneo come ascolti in tal senso. Ma di base il film deve essermi piaciuto altrimenti non rimane nulla nemmeno musicalmente.
Il mio Ipod si divide in 50% di Rock e Metal e 50% di colonne sonore.

5-    Parliamo dell’attuale panorama cinematografico italiano e visto che ti occupi prevalentemente di musica, come reputi l’utilizzo che fanno i “nuovi” registi delle colonne sonore?

Da appassionato e addetto ai lavori nel campo del Rock/Metal sono molto contento che certe produzioni estere si stiano aprendo tantissimo verso il genere non solo come colonna sonora ma anche come elementi narrativi (vedi l’ultimo Metalhaed ad esempio). In realtà il fenomeno è nato negli anni ’90 (mi viene in mente “Singles”, il film sul Grunge di Cameron Crowe che era orribile ma aveva una splendida colonna sonora) e man mano ha preso piede tanto che film come “Trainspotting” o “Il Corvo” hanno avuto successo grazie e soprattutto alle musiche scelta dai registi. Nel 2014 di novità davvero eclatanti ce ne sono poche ma almeno non siamo ancora ai tempi di “Morte a 33 giri” dove sembrava quasi di vedere un miraggio più che un film (sogno o son desto!).
In Italia qualcosa si agita nel profondo underground dei cortometraggi (e penso che tu ne sappia qualcosa in merito), un territorio che adoro esplorare nel tempo libero, ma credo che per vedere davvero qualche ibrido interessante nel cinema italiano dovranno passare molti anni e questi tempi difficili certo non sono promettenti.




6-    Come giudichi l’attuale mercato editoriale e quello discografico?

I mercato editoriale è in forte crisi sia di idee che di riscontri economici. In Italia si legge poco, pochissimo rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea e quel poco viene trangugiato dai vari bestseller. Nel mio campo, molto più settoriale e raccolto, c’è uno zoccolo duro di lettori e appassionati che comprano libri e dischi: sono quelli delle generazioni precedenti che sono ancora legati al collezionismo e al desiderio di possedere un supporto materiale da tenere in casa.
Ahimè sembra invece che le nuove generazioni non siano poi così interessate a questo tipo di “hobby” ma magari la riscoperta del vinile (che mi dicono in forte ascesa come vendite) potrà convincere anche loro. Ci spero almeno! Il settore discografico si divide invece tra grosse major (alla ricerca dell’ennesima gallina dalle uova d’oro) e piccole etichette alla ricerca del “culto” da far conoscere a pochi appassionati ma buoni: io faccio parte di questa seconda schiera.

7-    Collabori con splatter dove curi una rubrica musicale. Sei appassionato anche di fumetti?

Moltissimo! Ho iniziato da ragazzo col “vecchio” Dylan Dog, Demonhunter, lo stesso Splatter, Mostri, Tex, Zagor e poi sono passato negli anni ’90 a Spawn, Witchbalde, Darkness, Ascension, Wolverine, Punisher, Dampyr, Magico Vento, Sandman, Preacher etc. Per me è un grandissimo onore poter gestire una rubrica storica come “Radio Virus” e ringrazio pubblicamente Paolo di Orazio per avermi dato questa chance.

8-    Ci vuoi parlare dei tuoi progetti futuri?

Da meridionale e scaramantico mi piace parlare poco del futuro. Sono sempre convinto che le cose vadano annunciate quando sono “belle e fatte” altrimenti qualcosa può sempre accadere e rovinarci i piani. Di sicuro a inizio 2015 dovrebbe uscire la pluriannunciata  biografia ufficiale di Jacula e Antonius Rex per Tsunami Edizioni. Intanto collaboro attivamente con le riviste Classix e Classix Metal e col mitico Splatter. E se mettiamo anche il programma radio Moshpit c’è già un bel po’ di carne al fuoco. Ma sono a lavoro su altre cose che spero si concretizzino al più presto. Time shall tell! Grazie mille per lo spazio concessomi sul tuo blog.
Federico Tadolini







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