WRATH OF THE CROWS
Ivan Zuccon torna dietro la macchina da presa con wrath of
the crows (reperibile in dvd estero ma proiettato da noi nei maggiori festival
del settore e prossimamente uscirà anche in dvd italiano).
Con questa pellicola il regista si distacca da Lovecraft
precedentemente affrontato in diversi lavori (la casa sfuggita , l’altrove e
colours from the dark), sotto certi aspetti questo film mi ha ricordato il
racconto di Franz Kafka nella colonia penale.
I toni sono cupi e
neri come la pece, portandoci immediatamente dentro l’interno di un carcere
dove sono rinchiusi alcuni detenuti, la cui storia la possiamo scoprire
attraverso dei flashback, alle prese con spietati “carcerieri” .
Wrath of the crows è sicuramente un film ostico , pieno di
violenza distribuita in dose massicce per tutta la durata (mai Zuccon è stato
così estremo , nemmeno in bad brains che già si spingeva oltre) , a tratti in
maniera sfrenata ai limiti dello splatter movie più tradizionale, con un
susseguirsi di teste spappolate, mandibole strappate ecc..senza però mai
perdere il filo logico della pellicola e mantenendo l’equilibrio di base (cosa
assente nei vari splatter più classici come i vari Schnass, Timo Rose , Olaf
Ittenbach ma anche in bad taste e brain dead di Peter Jackson che quando
prendono il via assistiamo al delirio più assurdo).
Questo uso “estremo” dell’elemento violenza (per altro
realizzata con effetti speciali buoni) contrasta un po’ troppo con una
fotografia sempre pulita, molto patinata del film , a mio modo di vedere
avrebbe funzionato meglio una certa “sporcizia “ di fondo .
Le recitazioni sono tutte funzionali e reggono bene l’impatto
del film , possiamo notare la presenza di volti noti del panorama horror come
Domiziano Arcangeli, Tiffany Shepis, Debbie Rochon e Michael Seagal.
Anche la colonna sonora funziona soprattutto nelle scene di
tensione, mentre secondo me andavano curati maggiormente alcune parti dei
dialoghi , a tratti discretamente inconsistenti .
Ottime le location (un vero punto di forza del film), che
donano alla pellicola quel tocco di più di malsano e perverso, sulla scelta dei
costumi anche qua a mio modo di vedere c’è troppo contrasto tra le classiche
divise dei militari, gli abiti sporchi dei detenuti e la mise ultra- sexy in pelle
nera di Tiffany Shepis.
Non sono assolutamente d’accordo con chi afferma che wrath of
the crows sia debitore del torture porn, visto che le scene di tortura non sono
il fulcro principale della pellicola che affronta temi molto più soprannaturali,
anzi devo dare merito a Zuccon di aver confezionato un film che affronta
tematiche “inesplorate “dal cinema horror indipendente e di aver cercato di
realizzare qualcosa di diverso con vari commistioni di generi come l’horror ,
il fantastico e il thriller.
Fa sempre piacere vedere autori che nonostante una discreta
carriera alle spalle, continuano a realizzare film completamente
anti-commerciali come Wrath of the crows infischiandosene del mercato e
mantenendo un loro preciso rigore stilistico.
Federico Tadolini
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